#ADOLESCENTI #COMUNICAZIONE
In un mondo dominato dalle nuove tecnologie social network e messaggi istantanei, quasi senza che nessuno se ne sia accorto, sono diventati parte della quotidianità andando a modificare la qualità relazionale e implementare una mancanza di consapevolezza emotiva.
Da sempre l'uso della scrittura è stato un mezzo per aiutare le persone ad esprimersi, poiché permette di non avere un contatto diretto con chi riceve il messaggio. L'esposizione di un proprio pensiero mediante il confronto vis-a-vis con l'interlocutore diventa complesso da sopportare, poiché non sempre è preventivabile le reazione altrui e questo intimorisce, spaventa, richiede coraggio. Instaurare e mantenere una relazione significativa e sincera, capace di durare nel tempo, richiede la volontà degli interlocutori di mettersi in gioco e rischiare, la pazienza di rispettare i momenti e le reazioni dell’altro, una capacità riflessiva che permetta di analizzare le emozioni sperimentate nell’interazione affinché possano essere promotrici di consapevolezza e cambiamento interiore.
Ma cosa succede oggi quando i giovani si trovano a comunicare mediante social network e messaggistica istantanea? Cosa succede in un mondo che ha cambiato tempistiche e modalità di comunicazione?
Mediante un'indagine sugli stili di vita adolescenziali effettuata su un campione di oltre 15000 studenti*, si è voluto analizzare il rapporto tra i giovani e l'utilizzo dei social, per comprendere cosa volesse dire per loro entrare in contatto con altri coetanei per instaurare e mantenere nuove conoscenze.
E’ stato analizzato che il 93% dei ragazzi intervistati usa social network, di questi, il 75% ne fa un uso quotidiano ed in particolar modo vengono utilizzati per comunicare con altri coetanei mediante chat. Ma perché i ragazzi scelgono proprio questo mezzo per conversare?
La maggior parte degli adolescenti ha dichiarato che sia più semplice incrementare le proprie conoscenze tramite un contatto personale, vi è però un 40% che ritiene indifferente o addirittura più semplice usare la nuova tecnologia per fare nuovi conoscenze, un dato confermato dal 42% dei ragazzi che afferma di aver incontrato personalmente contatti conosciuti online.
L'analisi dei contatti di un adolescente sui social network più utilizzati ci ha inoltre permesso di osservare come solo il 15% degli intervistati conosca davvero il suo network , il che ci permette di ipotizzare che sia uno strumento sempre più utilizzato per comunicare con persone al di fuori della cerchia di conoscenti. La maggior parte dei ragazzi possiede fino a 600 contatti, il che significa che ampliare la propria rete di amicizia mediante social è potenzialmente molto rapido e questo permette di presumere come questa rapidità possa essere direttamente proporzionale alla difficoltà di mantenere le amicizie, in particolar modo considerando quanto sia semplice “oscurare” un contatto ed evitare un confronto quando si presenta una situazione di disagio difficilmente gestibile.
Spesso i ragazzi utilizzano lo schermo del pc o del telefonino come uno scudo capace di evitare un’esposizione diretta ma è una protezione fittizia, perché se da un lato permette di non dover affrontare personalmente il possibile ostacolo di un rifiuto, dall'altro impedisce la possibilità di un chiarimento che potrebbe ristabilire un senso nella vita degli interlocutori.
Come in un'inquietante puntata di "Black Mirror" (serie tv britannica che muove grandi critiche alle nuove tecnologie,) in cui è possibile “bloccare” una persona anche nella realtà off-line, sembra che i ragazzi oggi si trovino su un crinale in cui è sempre più complesso scegliere tra la “comodità” di interrompere una relazione mediante un “click” oppure l'affrontare un confronto vis-a-vis che comporterebbe una fonte di disagio, ma anche una chiarificazione capace di andare a rafforzare una relazione.
Oggi, decidere come relazionarsi è diventata una questione di scelta per i ragazzi: da una parte la semplicità, sinonimo spesso di superficialità e inconsistenza, dall'altra la difficoltà di uno scontro diretto e personale con i propri pari (ma forse non solo) capace di mettere in moto non solo una discussione con l'altro, ma anche di far sì che possa esserci un'esplorazione dei propri vissuti personali, un riconoscimento delle proprie emozioni, utile a comprendere ciò che è davvero importante.
Cosa possiamo fare dunque noi adulti per aiutare i ragazzi ad apprezzare la bellezza e la velocità di una comunicazione on line, continuando comunque a mantenere viva l'importanza di una comunicazione off line? Come possiamo trasmettere loro il valore di uno scambio interpersonale sincero, efficace, capace di dare continuità anche nei momenti più critici?
Probabilmente il modo migliore resta l'esempio concreto proposto non solo dall’atteggiamento che viviamo nella nostra quotidianità, ma soprattutto mediante l'interazione diretta con loro: impegnarci ad avere sempre un dialogo di reciproco scambio anche a fronte di discussioni complesse, permette ai ragazzi di interiorizzare la solidità di una relazione e dunque l’importanza di un confronto per mantenerla solida.
*I dati riportati fanno riferimento all’indagine sugli stili di vita giovanili (Progetto Selfie)realizzato da “Semi di melo” Centro per la formazione e la ricerca sull’infanzia e l’adolescenza – promosso dalla fondazione Exodus Onlus e Casa del Giovane, in collaborazione con il centro Analisi Statistica dell’Università Bicocca di Milano.