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Adulti

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Quando un adulto decide di contattare uno psicologo, la scelta è dettata da uno stato di sofferenza che può assumere i volti più differenti.
Può trattarsi di un'esigenza cresciuta man mano fino a esplicitarsi in una domanda di consulenza (ad esempio: la constatazione graduale della propria difficoltà a costruire relazioni stabili; un crescente stato di isolamento; la sfiducia in se stessi) oppure di un bisogno nato improvvisamente in particolari circostanze di vita (ad esempio: la rottura di una relazione affettiva, un lutto improvviso, un insuccesso lavorativo, un cambiamento che modifica radicalmente la propria vita).

Il punto cruciale è il fatto che ognuno di noi vorrebbe comprensibilmente uscire dal proprio stato di sofferenza il più presto possibile, e lo vorrebbe fare nel modo più indolore possibile. Ma la sofferenza psicologica chiede un minimo di pazienza per essere affrontata. Non ci esistono soluzioni magiche, consultare uno psicologo significa cercare di dare un significato alla propria sofferenza cimentandosi con alcune domande su di sé, quali:

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  • cosa mi fa stare male?

  • cosa mi impedisce di stare bene con me stesso?

  • cosa mi impedisce di stare bene con gli altri?

  • quando è iniziato il mio stato di sofferenza?

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Dalla risposta almeno parziale a queste domande scaturisce quindi la decisione su come e se proseguire con un eventuale percorso di psicoterapia.

Talvolta volte basta chiarirsi le idee attraverso una consultazione; in alcuni casi invece la paura di affrontare le questioni che ci riguardano porta ad arretrare sotterrando i problemi; sovente l'esigenza di affrontare in modo approfondito le problematiche che ci riguardano si fa sentire con maggior forza.

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La durata di una seduta è solitamente di 60 minuti

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